«I saldi alle porte, benché non rappresentino un’opportunità a lungo termine ma un momentaneo appuntamento di cassetto, continuano ad essere molto attesi dai commercianti che li considerano una boccata di ossigeno. Ai dati positivi del Natale appena trascorso che hanno segnato un timido +1,5% rispetto allo scorso anno, non corrispondono pareri soddisfacenti dei nostri associati, segnale questo che ci indica quanti svariati fattori, oggi, incidono sul commercio di vicinato. Un settore che va ripensato alla luce dei cambiamenti epocali che stiamo vivendo». Così Berlino Tazza, presidente di Sistema Impresa – Asvicom Cremona, sintetizza le previsioni dei saldi invernali 2020 e fa il punto sull’andamento del Natale 2019.
«Per i saldi 2020 si prevede una spesa media a famiglia di 300 euro circa. I prodotti più gettonati saranno ancora abbigliamento, capi spalla, scarpe. Il budget di spesa ipotizzato è superiore rispetto all’anno scorso anche se i commercianti speravano in una previsione migliore. Ad influire negativamente sull’acquisto dei prodotti scontati ci sono diversi fattori: le offerte del Black Friday, le promozioni prenatalizie che, i franchising soprattutto, hanno proposto ai clienti con sms e messaggi Whatsapp e ovviamente il meteo. L’inverno mite non incentiva di certo l’acquisto di certi capi. Naturalmente ci auguriamo che sia un’ottima stagione per i commercianti, siamo certi però che alcune logiche vadano ripensate proprio sulla base di queste promozioni disseminate durante il corso dell’anno che non aiutano le vendite e che privano di attrattiva i saldi d’inizio gennaio».
«A queste premesse vanno sommati altri fattori che incidono negativamente sul commercio di vicinato: le politiche di sviluppo commerciale anche nel 2019 sono state insufficienti e sbilanciate; il comportamento del consumatore sta mutando definitivamente; non sempre le amministrazioni si dedicano al settore con strategie finalizzate ad aumentarne il business».
«Sicuramente i saldi rappresenteranno un momento di incasso per gli imprenditori locali ma non sono la soluzione. Come più volte abbiamo sottolineato, diventa urgente la necessità di mettere a tema possibili soluzioni, concrete ed efficaci. Le sfide che attendono il settore nel nuovo anno saranno ancora più ardue»