Associazione Sviluppo
Commercio, Turismo e Servizi
della Provincia di Cremona

02/03/2019 | news

PANDINO. PIANO DI RECUPERO DI VIA MILANO. «SUPERFLUE LE OSSERVAZIONI. SBAGLIATO IL CONCETTO. ANCORA UNA VOLTA ASSOCIAZIONI E COMMERCIANTI NON COINVOLTI NELL’ITER»

PANDINO. «Ancora una volta ci troviamo di fronte ad un’amministrazione che snobba i corpi intermedi e, anche in questo caso, al dialogo di facciata non è corrisposto un confronto vero finalizzato al bene del tessuto imprenditoriale locale» parla senza mezzi termini Berlino Tazza, presidente di Asvicom Cremona a proposito del Piano di recupero di via Milano a Pandino che prevede l’insediamento di una nuova media struttura di vendita. «La Giunta Polig, come del resto l’amministrazione Bonaldi a Crema, per l’ennesima volta mette di fronte al fatto compiuto associazioni di categoria e commercianti del centro».

 

Asvicom Cremona e buona parte dei commercianti del centro di Pandino hanno sempre espresso la loro contrarietà all’insediamento di un nuovo centro commerciale. Nel corso degli anni, l’amministrazione comunale ha cercato di far digerire la nuova struttura ipotizzando la realizzazione di lavori in viale Europa. Questo intervento urbanistico è stato posto all’attenzione della categorie economiche a progetto già elaborato. «A quel punto sarebbe risultato superfluo eccepire eventuali osservazioni» chiarisce il presidente Tazza. «Sbagliato è il concetto, ovvero quello di andare ulteriormente a opprimere il commercio di vicinato di Pandino con l’aggravante di metter a rischio la sicurezza di quello che doveva essere il “Borgo vivo” dall’enorme potenziale turistico. Il recupero parziale di viale Europa con le risorse derivanti dal Piano di recupero di via Milano lo abbiamo interpretato tutti come lo “zuccherino” necessario a far digerire il supermercato». E chiude Tazza: «Il confronto tra amministrazioni e categorie rappresenta un momento imprescindibile della pianificazione del programma di sviluppo delle città. Un metodo che troppe amministrazioni, viene da dire, predicano ma non applicano. Il dialogo appare solo uno spot. Bypassando le categorie economiche, di fatto, non vengono tenute in considerazione  le istanze di imprese e cittadini»