Fondo speciale per il commercio e i negozi di vicinato, valorizzazione dei territori e delle imprese del turismo, misure per la crescita dimensionale e per il rafforzamento patrimoniale dei confidi, digitalizzazione delle imprese e sburocratizzazione PA. Questi i punti programmatici presentati da Sistema Impresa al tavolo permanente delle PMI del Ministero dello Sviluppo Economico e presieduto dal Ministro Di Maio. Le principali organizzazioni tra cui Sistema Impresa Confindustria Confartigianato Confcommercio CNA sono chiamate a confrontarsi con il MISE in tema di semplificazione, politiche attive per il lavoro, misure per il rilancio dell’export e del Made in Italy. Lo scorso 10 gennaio è stato il DL semplificazione ad essere posto al vaglio delle Associazioni. Ne abbiamo parlato con il presidente, Berlino Tazza
Presidente perché è importante essere a questo tavolo?
Questo è il luogo in cui si discutono le misure che portano il Paese allo sviluppo. Il confronto imprescindibile con le categorie economiche rappresenta il metodo adeguato affinché tutti i settori possano essere tutelati. Durante il primo tavolo, tenutosi a dicembre, è stato il Ministro Luigi Di Maio ha dare ufficialmente il via ai lavori aprendo il dialogo dell’ organico che potrà quindi esprimersi durante l’iter dei provvedimenti legislativi. Di Maio ha incaricato il Capo della Segreteria tecnica Daniel De Vito ha presiedere le sedute successive.
Nella riunione dello scorso 10 gennaio si è concluso il dibattito sulle proposte emendative da presentare nell’ambito del Decreto Semplificazioni all’esame del Parlamento. Sono giunte numerose proposte da parte delle varie associazioni che sono state attentamente esaminate, con approfondite istruttorie dai Ministeri competenti. Le proposte che otterranno parere favorevole saranno presentate in Parlamento come emendamenti al Decreto Semplificazioni.
Quali istanze ha presentato come urgenti Sistema Impresa?
Le prime due urgenze che abbiamo sottoposto proprio come osservazioni relative al Decreto Legge Semplificazioni sono: la digitalizzazione delle imprese, la sburocratizzazione PA e la riduzione degli oneri e incentivi per start – up e imprese del Made in Italy
È infatti considerato prioritario ai fini di un incremento del livello di competitività del sistema produttivo nazionale procedere lungo la strada della digitalizzazione delle piccole e medie imprese. Un percorso che deve essere agevolato per connettere le aziende di piccole e medie dimensioni ai vantaggi strategici offerti dalla rete e dalle nuove tecnologie sia in fase di entrata nel processo produttivo sia in fase di uscita. Informatizzare la catena di costruzione del valore aziendale, fondata sulla cura del prodotto secondo i canoni del Made in Italy, e avviare l’utilizzo di piattaforme e-commerce sono gli elementi basilari per implementare l’innovazione anche nell’ambito delle Pmi. In generale, l’adozione delle nuove tecnologie in sede aziendale deve essere sostenuta attraverso azioni di defiscalizzazione o erogazione di incentivi. È altrettanto fondamentale procedere lungo il cammino di una decisa riduzione degli oneri per le start – up, le Pmi che nascono con una forte vocazione innovativa e per gli incubatori di impresa. Gli obblighi di natura burocratica devono diminuire nel numero in parallelo ad una crescita della digitalizzazione delle pratiche presso la pubblica amministrazione.
Quali altri temi avete ritenuto fondamentali inserire?
Abbiamo ritenuto altrettanto urgente rivedere in un’ottica semplificata il codice degli appalti innalzando i termini economici che consentono una destinazione diretta degli incarichi e dei lavori da parte della stazione appaltante per agevolare il più possibile la ripartenza dei cantieri per realizzare le infrastrutture strategiche. Nei contratti sotto soglia, al fine di agevolare l’accesso delle micro, piccole e medie imprese, appare necessario introdurre una previsione finalizzata alle realtà imprenditoriali di riferimento del territorio anche in un’ottica di prossimità. L’AGCM ha emanato il “Regolamento attuativo in materia di rating di legalità” che tra i requisiti di iscrizione prevede che un’impresa abbia raggiunto un fatturato minimo di due milioni di euro nell’ultimo esercizio chiuso nell’anno precedente alla richiesta di rating, riferito alla singola impresa o al gruppo di appartenenza e risultante da un bilancio regolarmente approvato dall’organo aziendale competente e pubblicato ai sensi di legge. Tenuto conto che il rating di legalità è preso in considerazione dalle stazioni appaltanti ai fini dell’emanazione dei bandi e come criterio premiante nella valutazione dell’offerta di gara nonché ai fini dell’ottenimento di agevolazioni e riduzioni del costo dell’accesso al credito, sarebbe auspicabile diminuire il fatturato minimo richiesto per agevolare l’iscrizione delle micro e piccole imprese.
Presidente in tema di Commercio e Turismo, cosi importanti per la nostra provincia, avete mutuato qualche necessità emersa dal nostro territorio?
Certo, abbiamo introdotto la necessità di creare un fondo speciale per il commercio e i negozi di vicinato, all’interno del budget per il Fondo di Garanzia per le PMI. Come diciamo da tempo i negozi di vicinato stanno vivendo una grave crisi facendo mancare alle comunità punti di incontro preziosi e insostituibili sul piano sociale. Il modello del negozio familiare deve essere preservato attraverso aiuti di carattere economico e finanziario ma anche e soprattutto attraverso una politica di formazione che incrementi la competitività dei piccoli esercizi commerciali. Il turismo, inoltre, è da considerarsi come il volano dell’economia nazionale che acquisisce punti di Pil di anno in anno e le imprese che lavorano in questo settore lamentano difficoltà strutturali che possono essere superate eliminando il sovraccarico di obblighi, divieti, oneri che devono sostenere. Il sistema dell’accoglienza, se debitamente stimolato, può rappresentare una base utile per il rilancio occupazionale nei territori.
Anche l’accesso al credito sta vivendo un periodo complesso. Ne avete tenuto conto nelle osservazioni?
Si abbiamo inserito la proposta di misure per la crescita dimensionale e per il rafforzamento patrimoniale dei confidi. Territorialità, profonda conoscenza dello stato di salute delle imprese sinergia, stratta collaborazione con le associazioni territoriali, questi gli elementi virtuosi del sistema dei confidi, fondamentali per il sostegno dell’accesso al credito delle PMI. Occorre proseguire con decisione nel solco intrapreso del sostegno alla aggregazione dei confidi alla loro razionalizzazione e all’ammodernamento del intero sistema comprendendo anche i “confidi minori” soprattutto in relazione al patrimonio dei soci che rappresentano.