CREMA – C’è chi si dice soddisfatto, chi invece lamenta una stagione sotto tono con evidenti conseguenze anche nel periodo dei ribassi. È inevitabile notare, passeggiando in centro, negozi poco gremiti e percentuali di sconto alte.
«Le vendite durante la stagione sono state altalenanti» spiega Fabiano Gerevini, vice presidente di Asvicom Cremona. «Molti dei nostri associati già da maggio ci hanno fatto presente che il periodo non era dei migliori. Insomma, complice il meteo, le svendite annuali dei competitor, l’avanzata dell’e-commerce e i confort che offre la grande distribuzione, la primavera 2018 per il commercio di vicinato è partita male. Ecco allora apparire il -50% già dopo la prima settimana: non avendo venduto in stagione, molti hanno adottato la tecnica del ribasso per vendere la merce in magazzino. Questo meccanismo però non aiuta né il singolo imprenditore, né l’abitudine del consumatore che, forte di questo processo, attende l’opportunità più conveniente che, intanto, sa che da una parte o dall’altra arriverà».
«A onor del vero, qualche voce fuori dal coro c’è» aggiunge Gerevini. «Qualche associato che ci ha riportato un periodo dei saldi positivo c’è stato. Le vendite si concentrano sul capo prettamente estivo: che riguardi le calzature o l’abbigliamento, l’acquirente del 2018 si dedica alle compere last minute. Una volta il consumatore aspettava il ribasso per acquistare il capo spalla di marzo da utilizzare in autunno e l’anno successivo. Oggi pensa all’immediato. E allora si vendono tanti costumi, sandali, t-shirt. E intanto si fa cassetto. Anche l’attenzione alle abitudini che cambiano sono da tenere presenti per costruire la migliore strategia di vendita e fare business» commenta Gerevini.
Resta il fatto che, come ribadiamo da tempo» commenta Gerevini «non serve a nulla correre ai ripari all’ultimo momento improvvisando ribassi strepitosi o adeguandosi all’umore del cliente, occorre, al contrario, ritagliarsi del tempo per ragionare e costruire una strategia a lungo termine che possa supportare tutto l’anno il settore. Il DUC è il luogo adeguato per affrontare queste tematiche, un tavolo in cui, grazie all’apporto di tutti – commercianti, categorie e amministrazione – si può pensare ad un piano concreto di supporto, tutela e sviluppo»