Associazione Sviluppo
Commercio, Turismo e Servizi
della Provincia di Cremona

23/02/2018 | news

CREMONA. EX ARMAGUERRA. «A RISCHIO C’È LA SOPRAVVIVENZA DEL CENTRO STORICO»

CREMONA – Ex Armaguerra. Il piano della proprietà viene presentato oggi alla Giunta. Si profila la riqualificazione degli oltre 400mila mq che prevede l’allargamento della Lidl, già presente, un’area destinata alla ristorazione e nuovi insediamenti di tipo commerciale . Di fronte a questo scenario, sono inevitabili le reazioni del commercio di vicinato e delle categorie che li tutelano. Da un lato l’amministrazione comunale vuole assicurarsi la riqualificazione un’area dismessa da troppo tempo, dall’altro le associazioni di categoria non accettano il fatto che a farne le spese sia ancora una volta il commercio, in particolare il centro storico già a rischio desertificazione e dequalificazione.

 

«A rischio c’è la sopravvivenza del centro storico» dichiara Berlino Tazza, presidente di Sistema Impresa- Cremona. «La riqualificazione dell’ex Armaguerra con destinazione d’uso commerciale porterebbe con sé il definitivo spostamento del principale asse commerciale della città dal centro alla periferia. Il nuovo polo, infatti, è geograficamente contiguo all’attuale polo commerciale di Cremona Po». E continua Tazza: «Una situazione disarmante, che abbiamo ereditato dal passato, frutto di una visione limitata di sviluppo urbanistico e che si risolverà solo andando alla radice del problema, mettendo ordine a una normativa che ci ha condotti dove siamo ora».

 

Aggiunge Antonio Pisacane, direttore della sede cremonese di Sistema Impresa – Cremona: «Oggi facciamo i conti con la poca lungimiranza che gli amministratori degli ultimi 20 anni e più hanno dimostrato nei confronti del commercio. Decenni fatti di valutazioni, controvalutazioni, studi, osservazioni portati avanti in ogni sede siamo stati chiamati in nome di una concertazione solo di pura facciata, spendendo energie e risorse che non sono serviti a nulla. Le preoccupazioni di oggi sono le medesime del passato. Le critiche dei commercianti sono le stesse di 30 anni fa, quando si insediò il Cremona Po. Mi sento oggi di rivolgermi più ai nostri associati e ai commercianti che alla politica che, ancora una volta, ci obbligherà ad assistere impotenti all’ennesima scelta iniqua. Occorre, come anticipato dal  presidente Tazza, poter cambiare la base e fare in modo che nel breve e medio futuro non ci si trovi con il medesimo problema. La possibilità di pianificare operazioni di riqualifica di aree dismesse destinandola ad uso commerciale dipende da normative e leggi. È a questo livello che diventa necessario cambiare. Occorre dare potere decisionale a chi ha un’idea diversa di sviluppo della città, a chi sa di dover trovare un equilibrio tra i diversi attori protagonisti del commercio oggi, senza il quale qualcuno ne uscirà necessariamente sconfitto».