CREMA – Il futuro della formazione e delle politiche attive del lavoro, il ruolo degli enti professionali e l’importanza della rappresentatività sindacale. Sono stati questi gli argomenti a tema nel convegno Formazione 4.0 tenutosi martedì 6 febbraio presso la sala congressi dell’Hotel Ponte di Rialto di Crema organizzato da Sistema Impresa. I relatori: Emanuele Massagli, ricercatore di Adapt, associazione che promuove studi e ricerche nell’ambito delle relazioni industriali e di lavoro; Massimo Ferrero, revisore dei conti che ha trattato nello specifico le opportunità sulla formazione offerte dalla Legge di Bilancio 2018; Enrico Zucchi, coordinatore del Comitato di indirizzo del Fondo Formazienda e Berlino Tazza, presidente di Sistema Impresa.
«Il mondo del lavoro è cambiato» ha introdotto Messagli. «Al concetto di linearità della vita lavorativa che ha caratterizzato gli anni 80-90, si è sostituito quello di discontinuità a cui, però, non è seguito alcun adeguamento culturale e normativo. Nell’epoca della connessione perpetua, l’impresa non ha più bisogno della materia prima per essere concorrenziale, necessita delle persone e si sposta dove ci sono le persone competitive. Per questa ragione, oggi, i territori diventano gli attori principali dello sviluppo economico: là dove sorgono poli universitari, sistemi associativi , servizi e infrastrutture adeguate, dove quindi i territori sono più competitivi, si creano sviluppo, posti di lavoro e benessere». Messagli cita il “sistema Milano” come uno dei più efficaci. E chiude l’intervento con un appello alla politica: «Fino ad ora sono state prese misure emergenziali: il sistema pensioni, l’alternanza scuola lavoro, l’apprendistato. Tutte misure che si fondano ancora sul concetto di linearità. La vera scommessa sarebbe quella di riformare le politiche attive, la formazione continua e il sistema scolastico».
All’introduzione di Massagli è seguito l’intervento tecnico di Ferrero che ha fatto il punto sulle opportunità offerte dalla Legge di Bilancio 2018: «Un credito di imposta del 40% per le aziende che investono in formazione in linea con il piano Industria 4.0. All’obiettivo dello scorso biennio, ovvero quello di incentivare gli investimenti delle imprese allo scopo di innovare, si aggiunge quello di innalzare le competenze in chiave di digitalizzazione».
Enrico Zucchi, come Coordinatore del comitato d’indirizzo del Fondo Formazienda, ha fatto il punto sulle prospettive e sul ruolo dei fondi interprofessionali: «Il fondo Formazienda è cresciuto. Oggi è il quarto fondo interpofessionale dei 19 esistenti in Italia. Abbiamo sempre pensato che il momento di confronto con gli enti di formazione, con le imprese e quindi con le reali esigenze del mondo del lavoro fosse determinante. Sulla scorta delle loro necessità abbiamo sempre operato, convinti che i repentini cambiamenti del mercato potessero essere colti anche sulla base della raccolta dei concreti fabbisogni. Continueremo a farlo poiché riteniamo che il nostro saper ascoltare e rispondere concretamente alle diverse esigenze possa essere il metodo da utilizzare anche a livelli più alti, nella convizione e con la speranza che la politica sappia cogliere in maniera pragmatica le effettive esigenze delle imprese e dei territori».
Ha chiuso gli interventi il presidente di Sistema Impresa Berlino Tazza : «Per vincere nuove sfide è necessario dotarsi di nuovi strumenti. La nascita di Sistema Impresa Formazione Lavoro, una federazione nazionale che riunisce gli enti di formazione ed i soggetti finalizzati ad operare nell’ambito dei servizi al lavoro, rappresenta la volontà del sistema associativo di fornire una risposta concreta davanti ai cambiamenti in atto. Eco perché il convegno di oggi. Un cammino dal quale non si può prescindere se si vuole realizzare un sistema del lavoro e dell’impresa più efficace ed efficiente».