CREMA – Un altro week end difficile per i commercianti del centro. Un’altra volta nell’occhio del ciclone le bancarelle in piazza Duomo. La rassegna ‘L’unità d’Italia a tavola’, ha visto circa una trentina di espositori commerciare prodotti alimentari: pane, focacce, salumi, formaggi, tortelli, conserve e marmellate provenienti da tutte le regioni d’Italia. A denunciare l’ennesimo mercatino è stato Sergio Mussi, storico presidente dei panificatori cremaschi che si è lamentato della concorrenza sotto casa e dell’assiduità con cui vengono organizzate queste iniziative.
A Mussi si aggiunge Berlino Tazza, presidente di Asvicom Cremona, critico sul profilo facebook dell’associazione che presiede dove ha manifestato solidarietà nei confronti degli operatori ed ha sottolineato, ancora una volta, la poca cura che l’amministrazione comunale riserva alla categoria.
Presidente, cosa sta sbagliando la Giunta Bonaldi sul tema commercio?
«La Giunta, ed in particolare l’assessorato guidato da Matteo Piloni, non ha a cuore la categoria ed in particolare il commercio di vicinato.
Piloni è del tutto assente e sta affidando a 4 mercatini l’attrattività del centro di Crema, tema che, al contrario, merita studio e approfondimenti seri. Non c’è strategia di crescita, vediamo solo iniziative spot, non inserite in un piano coerente di sviluppo. Mentre Sergio Mussi, a ragione, esplode ed esplicita le difficoltà della sua categoria, Piloni e Bonaldi su facebook plaudono all’ennesimo mercatino in centro che, a loro modo di vedere, ‘rende Crema attrattiva’. Hanno anche riproposto l’hashtag “extraordinarycrema”, all’epoca termine coniato per lanciare la rivitalizzazione del centro durante Expo Milano 2015. Peccato che le azioni rivolte alla rigenerazione urbana e allo sviluppo del business per i nostri operatori è sempre meno evidente, a tratti sembra quasi una barzelletta. Un comportamento irresponsabile».
Si riferisce ai mercatini?
Anche, ma non solo. I mercatini senz’altro dimostrano la poca sensibilità dell’amministrazione nei confronti della categoria. Basti pensare che da dicembre ad oggi, sono stati organizzati 4 mercatini in piazza Duomo: il primo nel week- end dell’Immacolata; il secondo, quello di Santa Lucia, l’unico che a mio avviso ha senso mantenere e rivitalizzare poiché rappresenta una tipicità del territorio; quello di Natale, durato ben 10 giorni; ora “L’Unità d’Italia a tavola” pensato per il secondo fine settimana di saldi. Ogni volta vengono proposti prodotti in diretta concorrenza con i nostri commercianti: nel mese di dicembre la categoria merceologica più colpita è stata quella dell’abbigliamento – ricordo bancarelle di maglie e capi spalla in cashmire, di sciarpe, guanti e cappelli e di piccola pelletteria – probabilmente gennaio è la volta dei generi alimentari. Non si tratta di fare guerra ai mercatini che, come ho già avuto occasione di dire in altre circostanze, se fossero ben calendarizzati e selezionati con criterio potrebbero rappresentare un’occasione per la nostra città. È il metodo che riteniamo sbagliato: non c’è comunicazione con i commercianti e con le associazioni, non c’è una strategia di ampie vedute, non c’è un piano di sviluppo. Gli ambulanti dei mercatini non sono locali, non hanno i vincoli dei nostri operatori e spesso vien loro concesso il plateatico a cifre irrisorie. Danneggiano i nostri negozi di vicinato che, al contrario, pagano le tasse e sono chiamati a rispettare rigide norme sanitarie, regole ferree, periodicamente controllate dall’Asl che se non rispettate vengono punite con penali, sequestri e ritiro della licenza. Concordo con Mussi, è ora di dire basta».
Quali altre azioni dell’amministrazione crede vadano a ledere il commercio del centro?
Da quando Piloni è assessore non è stato organizzato un incontro, non c’è stata condivisione del suo progetto di città, non è stato ipotizzato né un libro bianco del commercio né un piano della sosta e della mobilità amico del settore. Veniamo a conoscenza delle iniziative in programma dai giornali. Un esempio? La recente decisione di togliere 20 stalli in Piazza Garibaldi. Molti commercianti hanno chiamato Asvicom preoccupati per le loro attività. Il motivo è evidente: da sempre una riduzione dei parcheggi provoca una riduzione della clientela.
Il contrario di quello che accade all’Ipercoop, dove gli interventi volti ad ampliare servizi ed offerta sono stati numerosi. Abbiamo deciso di convocare una riunione per ascoltare i commercianti di Piazza Garibaldi e capire come tutelarli al meglio. Abbiamo chiesto al Comune di Crema di fornirci spiegazioni in merito. La prossima settimana andremo a capire cosa hanno in mente per la zona. Il senso del progetto è quello di riqualificare una piazza, da troppo tempo insicura? Benissimo, finalmente se ne sono accorti, verrebbe da dire. Resta il fatto che un’amministrazione ha il dovere di trovare altrettanti stalli nelle immediate vicinanze per fare in modo che le attività commerciali non ci rimettano».