In arrivo un’ordinanza con cui il Sindaco di Crema, nell’ambito dei suoi poteri in materia di sicurezza urbana e convivenza civile, intende affrontare il problema del consumo eccesivo di alcol nei giovani, il conseguente degrado per l’abbandono di bottiglie e vetri negli spazi aperti, ma soprattutto porre in essere un’azione dissuasiva ad un fenomeno dilagante anche tra i minori.
Diversi sono i fenomeni correlati al consumo eccessivo di alcolici registrati in questi anni: dalla semplice alterazione dei rapporti e delle relazioni da parte degli assuntori di alcolici, fino al bullismo e violenze che si estendono anche a danno dei cittadini residenti e degli utenti della strada.
Non hanno certo minore importanza gli atti teppistici relativi alla rottura di contenitori in vetro e di danneggiamento del patrimonio pubblico e privato, che possono inoltre comportare disturbo alla quiete e al riposo delle persone, fino a culminare – talvolta- in atti di minzione su suolo pubblico, spesso in corrispondenza degli ingressi carrai e pedonali delle residenze private.
«Questo provvedimento» annuncia il sindaco di Crema Stefania Bonaldi «ha un unico obiettivo: tutelare la salute dei nostri ragazzi. Il divieto vale per chioschi, bar, ristoranti e ogni genere di attività commerciale, supermercati compresi ed interpreta la normativa nazionale, con ulteriori pene anche pecuniarie. Saranno sanzionati anche i maggiorenni che, in pubblico, cedano a minorenni bevande alcoliche dopo averle acquistate. Il comportamento dei minori sarà perseguibile, così come quello degli esercenti»
Questo tipo di provvedimento adottato dal primo cittadino, parte da un impianto normativo nazionale di riferimento (l’art. 689 del C.P. e la Legge quadro sul consumo di alcolici L.125 del 2001 modificato dal così detto D.L. BALDUZZI del 2012) che ha inasprito le sanzioni in tema di consumo e somministrazione di alcolici, estendendo tale divieto anche ai maggiori di anni 16 e minori di anni 18.
I soggetti interessati dal provvedimento sono: l’esercente, il cliente minorenne, il cliente maggiorenne.
Per l’esercente che somministrasse o vendesse alcolici ai minori di anni 16 sono previste sanzioni penali. E’ prevista invece una sanzione amministrativa di importo pari ad euro 500,00 in caso di somministrazione e/o vendita a maggiori di 16 ma minori di 18 anni. Non mancherà una sospensione di 3 mesi della licenza in caso di reiterazione della violazione.
«L’ordinanza entrerà in vigore dopo che avremo comunicato il tenore del provvedimento alle associazioni di categoria del commercio ed ai gestori di pubblici esercizi – chiarisce Stefania Bonaldi» ai quali chiediamo, fin da ora, collaborazione. Auspichiamo un’alleanza con tutti loro, perché, insieme a noi, pongano maggiore perizia nei controlli sull’età del cliente ed impediscano la somministrazione nei casi di esaurimento degli spazi interni al locale, onde evitare che si utilizzino impropriamente le aree pubbliche antistanti. Questo già risolverebbe buona parte dei problemi segnalati dai cittadini»
Ma cosa succede al minorenne che non rispettasse il divieto? Una sanzione di euro 200 quando si consumasse alcol e sanzione di euro 200 in caso di abbandono di bottiglie, bicchieri di qualsivoglia materiale sul suolo pubblico o comunque in spazi di accesso pubblico.
Ultimo soggetto colpito dall’azione del provvedimento sarà il maggiorenne. Quando colto a non rispettare il divieto dell’acquisto mediato per conto di un minorenne dovrà pagare una sanzione pari ad euro 200. Per il non rispetto del divieto di consumo bevande sul suolo pubblico e in caso di abbandono di bottiglie ed ogni altro contenitore altra sanzione pari ad euro 200.
«Questa ordinanza è scaturita dalla necessità di far fronte» chiarisce il Comandante della Polizia Locale Giuliano Semeraro «ad un fenomeno sempre più preoccupante: il consumo di alcolici da parte dei minori di anni 18. Nel contempo si intende stigmatizzare tutti quei comportamenti correlati che creano gravi riflessi alla sicurezza stradale e alla convivenza civile».
Giova comunque riferire come detto fenomeno di fatto, a Crema, non possegga quegli aspetti e caratteristiche di cruenza e gravità di rilevanza emergenziale, ma resta comunque, un contesto che non vogliamo sottovalutare, da qui la necessità di questo provvedimento.
«Questo provvedimento» precisa il sindaco Bonaldi «pur nell’ambito della sua funzione esclusiva di disciplinare e sanzionare fenomeni illegali, si pone anche un obiettivo educativo: scoraggiare comportamenti individuali a danno della collettività ed incentivare e promuovere modelli e stili di vita volti al rispetto delle persone e del patrimonio sia esso pubblico o privato».