«Siamo vittima di una diffamazione e riteniamo di aver subito un’ingiustizia con effetti devastanti per la dignità e il funzionamento dell’Asvicom. Siamo sotto attacco e abbiamo tutto il diritto di difenderci».
Così esordisce il presidente Berlino Tazza, nella conferenza stampa che si è tenuta ieri, domenica 24 novembre presso la sede di Sistema Commercio e Impresa – Asvicom Cremona in via Olivetti a Crema alle 15. Oltre al presidente Tazza erano presenti il vice presidente Fabiano Gerevini e il segretario generale Enrico Zucchi.
L’EPISODIO DELLA DIFFAMAZIONE
E’ stato il segretario Zucchi a spiegare l’episodio che ha visto protagonista un rappresentante di Confcommercio-Cremona e che i vertici dell’Asvicom hanno ritenuto diffamatorio.
«L’accusa di Confcommercio-Cremona è gravissima ed è contenuta nel verbale della riunione del Distretto urbano del commercio di Cremona che risale al 27 maggio 2011» ha detto Zucchi citando il documento che ha dato vita alla contestazione (in allegato).
Zucchi ha letto il passaggio incriminato: “Asvicom, finanziando la proposta presentata da Reindustria, con ben 100mila euro, di fatto compra l’ingresso nella cabina di regia”.
«Il rappresentante di Confcommercio Cremona – ha commentato Berlino Tazza – ha diffamato l’Asvicom e gettato nel più totale discredito il mondo delle istituzioni e delle associazioni di categoria del commercio e degli artigiani. Infatti, sostenere che l’Asvicom ha comprato l’ingresso nelle cabine di regia significa dire che qualcuno lo ha venduto. Confcommercio-Cremona, a questo punto, dovrebbe fare nomi e cognomi e dire a chi si riferisce dal momento che nella cabina di regia del distretto di Cremona siedono istituzioni (Provincia, Camera di commercio, Comune, Reindustria, etc) e molte altre associazioni di categoria (Confesercenti, CNA, Confartigianato, etc). Quello che è successo è gravissimo: adiremo senza indugio alle vie legali per tutelare la reputazione dell’Asvicom e delle imprese che rappresenta».
ZUCCHI: “NON E’ LA PRIMA VOLTA, ADESSO BASTA”
Davanti ai giornalisti il segretario generale Zucchi ha elencato alcuni degli episodi che hanno visto protagonisti i rappresentanti di Confcommercio Cremona:
«Voglio ribadire il massimo rispetto nei confronti delle imprese associate a Confcommercio Cremona e sono certo che l’esperienza negativa che si riscontra sul territorio provinciale non può essere estesa al comportamento di tutte le articolazioni di Confcommercio. Ma non posso non rilevare che il comportamento dell’associazione cremonese presieduta da Claudio Pugnoli abbia superato ogni limite di etica, dignità e civiltà».
Altri due episodi raccontati dal segretario Zucchi. Il primo si riferisce alla presunta bocciatura da parte della Camera di Commercio del PGT del Comune di Cremona. «Nell’estate scorsa – ha spiegato Zucchi – il Presidente Pugnoli, senza confrontarsi con i vertici camerali, comunica ai giornali che la Camera di Commercio aveva preso posizione contro il PGT nell’intento di far credere che la sua personale battaglia fosse suffragata dal parere degli organi camerali. E’ falso».
Il secondo episodio si riferisce all’uscita di Confcommercio Cremona dalla compagine societaria di Reindustria. Ha continuato Zucchi: «Confcommercio Cremona, già presieduta da Pugnoli, uscì dall’Agenzia d’area sbattendo la porta e attaccando l’operato dell’Agenzia in cui siedono le più importanti istituzioni della provincia, diverse banche e molte delle associazioni di categoria territoriali. Un atteggiamento irresponsabile che denota l’assenza del rispetto delle istituzioni e la volontà di minare la compattezza del sistema associativo».
LA NUOVA GIUNTA CAMERALE E LA VICE PRESIDENZA
Il presidente Tazza ha ricostruito l’ultimo e decisivo episodio:
«Nel 2009 Confcommercio Cremona e Ascom Crema firmano un accordo di collaborazione che trasferiva la rappresentatività dell’associazione cremasca a quella cremonese; solo dopo qualche mese l’accordo viene sciolto per essere opportunisticamente riesumato in occasione del recente rinnovo camerale».
Un’operazione che ha determinato effetti istituzionali gravissimi: esclusione dell’Asvicom dal sistema camerale, privando così la Camera di Commercio di Cremona dell’importante contributo di un’associazione che rappresenta 519 imprese con 2.470 dipendenti nel settore del commercio (Fonte Regione Lombardia / schema in allegato ) e complessivamente oltre 1.500 aziende che impiegano 8mila addetti.
«Non è mai accaduto nella storia sindacale del territorio – ha detto il presidente Tazza nella sua conclusione – che un’associazione che rappresenta oltre il 20% delle imprese del mondo del commercio venga epurata dal consiglio camerale dei prossimi 5 anni. Siamo a conoscenza dell’imbarazzo e del profondo disagio che ciò ha provocato non solo in tutti gli enti istituzionali e nelle associazioni che si esprimono nella Camera di Commercio, ma anche fra chi fa parte di Confcommercio Cremona e non si riconosce nell’attuale presidenza. Per questo motivo la discussione in corso che ha come oggetto la vice presidenza della Camera di Commercio, qualora vedesse prevalere il nome di Claudio Pugnoli, rischia di sfociare in un esito che reputiamo inadeguato e mortificante per il più importante ente economico del territorio».