Associazione Sviluppo
Commercio, Turismo e Servizi
della Provincia di Cremona

02/09/2011 | news

Crema. Tendenza della stagione dei saldi – estate 2011

Ancora fiacca l’affluenza dei consumatori ai saldi estivi, partiti il 2 luglio e terminati il 30 agosto 2011. Questo il commento generalizzato dei titolari degli esercizi di Crema.
La situazione è rimasta mediamente stazionaria rispetto al 2010, per qualcuno è addirittura peggiorata, per altri è andata meglio. Forti perplessità sono state riscontrate nel mese di agosto in cui il fisiologico calo delle vendite è lievitato rispetto alla media tanto che, alcuni commercianti, hanno deciso di chiudere l’attività per le ferie. Impressioni assolutamente positive per quel che riguarda Shopping in corso, l’iniziativa che ha consentito l’apertura straordinaria dei negozi di vicinato fino alle 24.00 del giovedì sera. Shopping in corso ha permesso a  molti di aumentare il volume di affari nel mese di luglio, rispetto al precedente 2010 e di farsi conoscere. Diversi titolari hanno dichiarato di aver fidelizzato nuovi clienti che, grazie alla passeggiata del giovedì sera, hanno avuto modo di scoprire e successivamente di ritornare nel loro negozio.
«Le motivazioni del generale stallo del settore sono da attribuire agli strascichi portati dal periodo di congiuntura economica, periodo da cui non possiamo ancora dire di essere usciti definitivamente e che ha comportato conseguenze anche sull’atteggiamento generale del consumatore, rivelatosi più attento alle spese, anche quando dispone della liquidità necessaria all’acquisto» spiega Enrico Zucchi, segretario generale di Asvicom Cremona. «In ogni caso, ritengo sia necessario modificare alcune strategie di vendita per restare al passo con i tempi e per interpretare al meglio le reali esigenze dei consumatori e conseguentemente essere competitivi sul mercato. Nello specifico credo che il periodo dei saldi non abbia più ragione di esistere se riguarda tutta la stagione. O si torna a ridefinire le date e a riappropriare di significato il concetto di “saldi di fine stagione” oppure, in direzione diametralmente opposta, si  tengono prezzi calmierati tutto l’anno, per lo meno per una certa parte della merce». E continua Zucchi: «Giusto sarebbe insistere sul concetto di qualità dei prodotti venduti e sul tipo di servizi offerti: strategie di Customer Retention, azioni cioè volte a legare a sé la propria clientela, diventano fondamentali durante periodi di crisi ma si sono rivelati essere gli atteggiamenti corretti per mantenere costante l’afflusso. Da un lato, dunque, la creazione di un contesto d’acquisto piacevole per il  consumatore basato sulla fiducia, dall’altro il prezzo contenuto su alcuni prodotti. Non è certo questo il momento migliore per portare avanti o aprire un attività ma, come in ogni settore, diviene indispensabile adeguarsi ai mercati ed adottare azioni di marketing alternative. Mi rendo conto che per molti significherebbe rivoluzionare il modo di fare il proprio mestiere ma le esigenze economiche ed i tempi lo rendono necessario. Shopping in Corso voleva essere anche una sperimentazione in tal senso: capire se gli esercenti fossero preparati a cambiare abitudini ed andare incontro alle richieste dei consumatori.  Se fosse risultata problematica l’apertura serale allora ciò avrebbe significato che non si era pronti ad andare incontro al cambiamento che nello specifico potrebbe corrispondere alla modifica degli orari diurni o alla chiusura domenicale.  In realtà la sperimentazione è andata bene ed ha confermato sia le trasformate esigenze dei consumatori sia la disposizione degli esercenti di adattarsi e dedicarsi alla ricerca di nuove soluzioni di mercato. In generale» conclude Zucchi «i saldi hanno coperto la necessità dei commercianti di svuotare il magazzino e di “fare cassetto”, diverso è trovare una strategia che non faccia di questa tendenza la regola. I settori merceologici che hanno tratto maggiore beneficio dalle svendite dell’estate 2011 sono stati l’intimo e il tecnologico in questo caso però da rimarcare un netto calo nella vendita degli elettrodomestici; meno bene l’andamento di abbigliamento e calzature. Nel complesso una situazione che non si discosta molto dai risultati del 2010.  Come già dichiarato in altre occasioni crediamo si debba attendere il 2012 prima di potersi lasciare definitivamente alle spalle gli strascichi di stagioni difficili».